
Martirio di S. Andrea
La movimentata scena del martirio dell’apostolo avviene in un ampio spazio fuori da una città murata (Patrasso?). Il santo è legato alla croce decussata, che da lui ha preso il nome, attorniato dai suoi carnefici e da una folla di astanti. A mezzo cielo si libra una schiera d’angeli in attesa di condurre la sua anima in paradiso. Il quadro è firmato «Ger.mo / Cenatempo / …?».
La tradizione del martirio di S. Andrea alla croce a X risalirebbe alla narrazione del patriarca di Ravenna, S. Pietro Grisologo (Sermo 133 in Andream Apostolum). La croce è già raffigurata nel XII secolo nelle porte di S. Paolo a Roma e nelle vetrate delle cattedrali di Auxerre e Troyes. Nel Quattrocento si diffuse poi in tutta l’Europa centrale in opere influenzate dalla dinastia burgunda che aveva adottato la croce di S. Andrea come proprio emblema.
GG
Sec. XVIII
D22
SBAS PR 00211286
Dipinto su tela
Olio
123,5 x 97,5
Ottimo
Deposito
Cattedrale di Fidenza
Sala del Tesoro
Sec. XVIII